Il nostro corpo rivela la nostra storia attraverso la postura e le tensioni muscolari, non scorda nulla di quanto avviene nella nostra vita. Lo scopo del lavoro è quello di liberare e far fluire la forza vitale intrappolata nelle articolazioni e nei muscoli e di renderla riutilizzabile, donando così al nostro corpo-mente-spirito una maggior autonomia e consapevolezza. Se desideriamo modificare l’uso del nostro corpo è necessario che impariamo a percepirlo, ad avvertire le nostre tensioni, a sentire l’appoggi dei piedi sul terreno e la posizione delle singole parti del corpo. La capacità di percepire non è di facile acquisizione e purtroppo è una di quelle qualità che più si è deficitarii e più è difficile migliorarla. Per affinare la sensibilità corporea bisogna riuscire a rilassarsi con facilità e cominciare ad assegnare al nostro corpo compiti di percezioni semplici in condizioni di estremo rilassamento. Così facendo la nostra sensibilità corporea migliorerà gradatamente e si potranno quindi assegnare compiti di percezione anche in condizioni più complesse.

Con una buona capacità percettiva è possibile rendersi conto di come si usa il corpo. Come si sta seduti, in piedi, come scendiamo dall’automobile, come saliamo le scale, come camminiamo, in che posizione stiamo quando ci laviamo i denti ecc. Prima di iniziare a modificare gli eventuali atteggiamenti posturali scorretti è necessario imparare ad osservare il nostro corpo, i movimenti che solitamente facciamo, le posture che comunemente adottiamo.

Lo Yoga è un ottimo tramite per il raggiungimento di questi risultati in questo nella sua pratica l’allineamento del corpo risulta di fondamentale importanza, poichè la corretta esecuzione delle asana (posture, posizioni) sviluppa non solo la consapevolezza del proprio corpo che poi si riflette in tutti gli aspetti della vita quotidiana, ma permette anche di raggiungere, soprattutto nel primo periodo della pratica, un miglior equilibrio con minor sforzo muscolare, proprio grazie al corretto allineamento delle ossa e delle giunture, favorendo così una migliore circolazione sanguigna, un più equilibrato afflusso di energie migliorando gli scambi d’impulsi nel sistema nervoso, accrescendo salute e benessere.

In ogni postura, il peso della persona deve essere ben distribuito e scaricato in modo uniforme, quindi necessita di controllare la posizione e l’allineamento di ciascuna parte del corpo ed eventualmente correggerli in modo da essere in perfetto equilibrio. Estendendo la colonna, infatti, aumenta lo spazio tra le vertebre e si acquisisce maggiore movimento. Per supportare completamente la colonna, bisogna coinvolgere tutti i muscoli, ai quali si deve “insegnare” a lavorare in armonia gli uni con gli altri.

Anatomia: “Si deve tenere conto che ciascuno degli innumerevoli muscoli scheletrici mostra una struttura configurazionale di fibre abbastanza distintiva e, di conseguenza, la curva forza-lunghezza per ciascun muscolo è distintiva, inclusa la localizzazione della lunghezza ottimale”.

Durante la pratica di Yoga l’insegnante esegue un aggiustamento nelle posture, che spesso però può risultare inefficace, in quanto si tende a compensare la posizione con altri allineamenti non corretti. Per esempio, nella posizione detta Pashimattanasana – piegamento in avanti da seduto – le gambe devono essere sempre ben distese e allineate con la linea del bacino ed i piedi uniti dal tallone all’alluce, mentre i talloni stessi spingono in avanti. Se la posizione delle gambe tende verso l’esterno o l’interno, oppure i piedi non risultano ben allineati, ne consegue una scorretta compensazione allo scopo di eseguire comunque la posizione, causando col tempo un diseguale allungamento di alcune fasce muscolari rispetto ad altre.

Ecco allora che la consapevolezza del proprio corpo, derivante da una pratica costante dello Yoga e dal corretto allineamento delle sue posture fornisce, col tempo, gli “strumenti” idonei per sciogliere quelle articolazioni che prima risultavano bloccate, ottenendo così risultati di enorme rilievo nel miglioramento del benessere del corpo e della mente. Attraverso la consapevolezza del nostro corpo riusciamo a capire le relazioni fra le varie parti del corpo. Questo ci insegna, ad esempio, che la colonna vertebrale riceve il lavoro delle gambe e delle braccia. Gli asana non sono semplicemente un insieme di regole codificate in un lontano passato, ma riguardano l’esplorazione, la scoperta e la padronanza delle relazioni fra le varie parti del corpo grazie ad una pratica corretta. La consapevolezza durante la pratica permette di tener conto delle necessità e dei limiti di ogni praticante prestando attenzione ai cambiamenti fisiologici, psicologici e allo stato di salute. Durante la pratica di Yoga, creiamo certe azioni per entrare nella posizione e per mantenerla perché non si tratta di ginnastica. Nell’eseguire un asana noi creiamo una serie successiva di movimenti isometrici che non sono soltanto movimenti in quanto l’esecuzione dell’asana comprende anche il respiro. Alcune azioni vengono eseguite per mantenere la posizione e altre azioni vengono eseguite per uscirne. Quindi gli asana comprendono tre aspetti: l’esecuzione, la durata e l’uscita.
In ognuno di questi aspetti bisogna tenere conto dell’allineamento corretto.

Praticando Yoga scopriamo la differenza fra azione e movimento. All’inizio, da principiante, l’attenzione del praticante è rivolta solo all’esterno del corpo e ai movimenti esteriori eseguiti, in altre parole a tutto ciò che chiamiamo “movimento fisico”. Col tempo però il modo di praticare Yoga si modifica e si affina; s’impara ad usare tutti i tipi di percezione per “sentire”, non solo ciò che avviene all’esterno del corpo, ma anche quello che avviene al suo interno. Si può così dedurre che “la mente funge da ponte fra i movimenti muscolari e gli organi della percezione aprendo le porte all’intelletto e connettendolo a tutte le parti del corpo”, ovvero attraverso la mente s’impara a distinguere e ad analizzare ciò che si percepisce all’interno del corpo. Tale processo lo si può definire “azione”, e si ha azione, quando si crea un allungamento interno, un movimento che, ad un osservatore esterno, è impercettibile, ma che in realtà infonde intelligenza e saggezza alle nostre posizioni.

Una pratica continua e una capacità di penetrazione interiore sempre più profonda donano una grande saggezza durante la pratica di Yoga. La profonda comprensione del proprio corpo dà la possibilità di scoprire tutti i livelli del corpo: quello fisico, quello organico e quello mentale. Il Maestro sottolinea l’importanza di allineare correttamente il corpo durante la pratica degli asana; è dunque estremamente importante che chiunque si accosti allo Yoga, impari ad ascoltarsi e memorizzi la corretta sequenza delle posture controllandone il modo d’esecuzione.

Coloro che hanno avuto la fortuna di studiare la posturologia del corpo applicandola agli asana, hanno potuto verificare direttamente non solo la validità dell’allinearsi senza compensazioni, ma anche l’azione stimolante della sua energia; tale esperienza li ha portati ad una comprensione più profonda degli asana e del proprio stato fisico, psicologico e mentale, ed hanno imparato a dare il massimo delle proprie possibilità e a mettere alla prova i propri limiti.

La saggezza dello Yoga